IL MUSEO DEI TRENI DIMENTICATO… LA SQUADRA RIALZO DI FALCONARA MARITTIMA
Автор: TommyTigre169
Загружено: 2022-12-01
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A Falconara Marittima, nel quartiere di Villanova, si trova un grande edificio ferroviario abbandonato, con numerosi vecchi rotabili accantonati.
Si tratta della Ex Officina Squadra Rialzo di Falconara Marittima; essa è sorta nel 1902 e si occupava delle grandi riparazioni dei carri merci ferroviari, i quali vi venivano spediti da tutta Italia, all’ interno dello stabile venivano appunto “rialzati” dai propri assi e completamente restaurati in ogni parte.
Durante la II Guerra Mondiale, dal 1942 al 1947, il deposito locomotive di Ancona venne distrutto a causa dei bombardamenti e la Squadra Rialzo di Falconara, rimasta invece indenne, ospitò le poche locomotive ancora funzionanti.
Dal 1947 sino alla sua chiusura nel 2000, l’officina è stata giudicata come uno dei migliori impianti d’Italia.
Dopo la sua chiusura, il Dopolavoro Ferroviario di Falconara ha conservato e curato all’interno dello stabile una parte del notevole patrimonio di locomotive a vapore e carrozze ferroviarie che hanno fatto la storia dei trasporti del ‘900 marchigiano.
Protetto e sottoposto a vincolo conservativo, questo patrimonio ha connotato la Squadra Rialzo come un vero e proprio Museo Ferroviario delle Marche che ha attratto da subito Associazioni Ferroviarie inglesi e appassionati danesi, tedeschi, svedesi e norvegesi.
Nel 2004, 2005 e 2006 il luogo è stato utilizzato per spettacoli teatrali e musicali che hanno riscosso successo a livello nazionale ed estero; da menzionare il Klezmer Festival e le opere teatrali dei Malacarne, le quali hanno consacrato il luogo come “Officina Culturale”.
Nel 2007 l’immobile è finito all’ Asta e la società API (nonché la proprietaria della raffineria di Ancona, adiacente alla stessa ex officina ferroviaria) si è aggiudicata la gara pubblica d’acquisto: prima della effettiva vendita dell’immobile alla raffineria, la Sovrintendenza per i Beni Culturali delle Marche ha tentato, invano, di contattare gli Enti locali, nonché la Provincia di Ancona e il Comune di Falconara, affinché questi ultimi, con l’aiuto della Regione Marche, potessero procedere con l’ acquisizione pubblica dell’immobile, da destinare a sede del Museo Regionale dei Trasporti nonché a contenitore culturale di eventi teatrali e musicali per il territorio; ma purtroppo, come già detto, tutto si rivelerà un buco nell’acqua; e fu così che la Raffineria API si impadronì dell’intera area, privando così Falconara di avere un proprio museo ferroviario.
Negli anni successivi il dott. Giorgio Moreschi, proprietario dell’ Associazione Amici della Trazione a Vapore, riuscì, sotto concessione della raffineria, ad organizzare, in sporadiche occasioni, visite guidate e mostre all’interno dell’area e dello stabile, tra queste si ricorda il porte aperte del 29 Ottobre 2017, ultimo evento tenutosi prima che la raffineria non concedesse più a nessuno di entrarvici per via della struttura ormai sempre più decadente e pericolante.
Ad oggi l’ edificio si trova in uno stato di totale abbandono e degrado: i carri e le carrozze rimasti si sono trasformati in veri e propri rifugi di fortuna per senzatetto, sbandati e drogati, per non parlare della quantità enorme di sporcizia e rifiuti a terra.
Per quanto riguarda i rotabili, all’esterno possiamo notare una carrozza Centoporte in livrea Verde Vagone, ossia la Cz 39192, un rarissimo Bagagliaio tipo 1964 ex Omnia Express, ossia il D 50 83 92-78 117-7, gravemente danneggiato da un’incendio divampato la mattina del 28 Novembre 2013 all’interno di esso, acceso probabilmente da un qualche senzatetto che tentava di riscaldarsi.
Possiamo vedere anche un Bagaglio per treni merci degli anni ‘30, ossia il Dm 99764 Grigio/Ardesia e alcuni carri cisterna per l’acqua potabile, ossia i VUhk 30 83 FS 711-2 113-3, VZk 40 83 FS 711-2 115-8 e VZk 40 83 FS 711 2 051-5; vi è anche una vecchia tramoggia “Talboot” VFcck del 1935.
Vi sono anche dei moderni carri H sottoposti a sequestro, per via di una causa ambientale esposta dalla Stazione Forestale “Marche” di Genga-Frasassi per il terreno sottostante franato; trattasi dei Habillss 31 RIV 83 285 2 156-8, Hbbillns 21 RIV 83 I-MIR 245 7 649-9, Himrss 21 RIV 83 292 3 015-3 e Hbbillns 21 RIV 83 I-MIR 245 8 520-5.
All’interno del capannone possiamo vedere una locomotiva a vapore di inizio ‘900 ossia la FS 835.166, delle Draisine Fiat 500, un vecchio carro chiuso con intercomunicante (probabilmente utilizzato durante l’ Olocausto per trasportare gli ebrei verso i campi di sterminio), un rarissimo esemplare di carro Vby, ossia il 30 83 9405 123-6; esso veniva utilizzato per il collaudo delle gru; vi è anche un Bagagliaio Postale tipo 1949 ossia l’ UI 50 83 90-38 002-2 Ardesia e altre carrozze Centoporte, un tempo tutte del deposito di Ancona e ritirate a fine anni ‘80; trattasi delle Bz 1928R 36906, 36995, 37021 e 37135.
BUONA VISIONE!
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