Come i contadini sopravvivevano alle notti PIÙ FREDDE nel medioevo?

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Le notti invernali medievali erano battaglia contro ipotermia mortale. I contadini dormivano letteralmente con gli animali - maiali, capre, galline tutti ammassati nella stessa capanna di una stanza per condividere calore corporeo. Il fetore era insopportabile ma l'alternativa era congelare. Famiglie intere dormivano ammucchiate su pagliericci con tutti i vestiti addosso più pellicce di pecora, coperte di lana grezza piene di pulci.
Il fuoco centrale bruciava tutta notte - qualcuno doveva svegliarsi ogni ora per aggiungere legna altrimenti tutti morivano congelati. Il fumo riempiva la capanna senza camini veri, solo buco nel tetto - soffocante ma necessario. Scaldavano pietre nel fuoco poi le avvolgevano in stracci per metterle nei letti come scaldini primitivi. I bambini dormivano nel mezzo ammucchiati tra adulti per massimo calore.
Le finestre venivano tappate completamente con paglia e fango per bloccare vento gelido - oscurità totale e aria viziata ma sopravvivenza. Molti anziani e neonati morivano comunque durante ondate di gelo - semplicemente non si svegliavano la mattina. Alcuni villaggi perdevano 10-20% popolazione ogni inverno rigido. Sopravvivere significava sacrificare comfort, dignità e salute per calore minimale. Le notti invernali medievali erano prova di resistenza dove ogni alba era vittoria contro morte per congelamento.

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