Conviene davvero ELETTRICA? Ecco i COSTI REALI e VANTAGGI NASCOSTI

Описание: Confronto “vero” tra due citycar sotto i 4 metri: benzina vs elettrico, senza ecobonus, rottamazioni o formule “creative”. In questo video mettiamo fianco a fianco Hyundai i10 (3,67 m) e la nuova Hyundai Inster (circa 3,80 m), per capire cosa cambia davvero nell’uso quotidiano di una piccola auto: spazio, bagagliaio, comfort, tecnologia e soprattutto costi reali su 10.000 km l’anno.

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Partiamo da ciò che cercate più spesso: dimensioni e praticità. i10 è la classica segmento A a benzina: 5 porte, impostazione semplice e concreta, bagagliaio da 252 litri, ISOFIX e posti posteriori sfruttabili per bimbi o piccole esigenze familiari. Inster, pur restando compatta, gioca un’altra partita: piattaforma elettrica “skateboard”, pavimento piatto e sedili scorrevoli/ribaltabili che moltiplicano la versatilità. Il bagagliaio è 280 litri di base, arriva a circa 350 litri spostando i sedili e, abbattendo tutto, puoi creare una superficie quasi piatta e sfruttare la vettura come un piccolo “coltellino svizzero” per carichi e vita di tutti i giorni.

Su strada le differenze si sentono ancora di più. i10 richiede marce, ha più rumore e vibrazioni (è un 1.0 aspirato) e il comfort acustico è quello tipico delle piccole termiche. Inster invece è più silenziosa, più pronta in ripresa, più rilassante in città (anche con guida one-pedal), con dotazioni e funzioni smart come la pre-climatizzazione da remoto. Sulle buche, però, c’è anche la fisica: l’EV pesa di più (circa 1.400 kg) e l’assetto deve gestire massa e batterie, mentre una citycar benzina resta più leggera e “diretta” nelle risposte.

Il punto centrale: “quanto costa davvero?” Abbiamo simulato 10.000 km/anno con numeri concreti (consumi credibili, non da brochure). i10: consumo indicativo 6,5 l/100 km e benzina a 1,75 €/l → circa 1.100–1.200 € l’anno di carburante. Inster: consumo indicativo 12 kWh/100 km e ricarica domestica 0,20–0,25 €/kWh → circa 250–375 € l’anno. Se ricarichi spesso alle colonnine fast, il vantaggio si riduce; se ricarichi a casa/box (anche con una semplice presa, con percorrenze basse) diventa enorme.

Poi aggiungiamo le voci che spesso spariscono nei confronti “auto elettrica vs benzina”: bollo, manutenzione e parcheggi. Nel nostro calcolo: bollo EV = 0, bollo i10 ≈ 120 €/anno; manutenzione ordinaria (dati Hyundai su 5 anni) i10 ≈ 1.220 € vs Inster ≈ 789 €; e un’ipotesi di soste a pagamento per la termica (20 ore/mese a 2 €/h) contro agevolazioni spesso presenti per le elettriche in molte città. Risultato: circa 407 €/anno per Inster contro circa 1.504 €/anno per i10, cioè ~1.100 € di risparmio annuo a favore dell’elettrica.

E il prezzo d’acquisto? Prezzi “crudi” di listino: i10 da circa 18.250 €, Inster base da circa 24.000 € (batteria piccola). Il delta è ~6.400 € e, con il risparmio annuo, si recupera in circa 5,8 anni (arrotondiamo a 6). Abbiamo anche simulato il finanziamento, perché spesso si compra a rate: stesso anticipo (4.500 €) e stesso TEG → i10 circa 130–140 €/mese, Inster circa 270–280 €/mese. Ma includendo energia/benzina, bollo, manutenzione e parcheggi “spalmati” mensilmente, il costo totale finisce praticamente pari: circa 310 €/mese per entrambe.

Nel video parliamo anche di tecnologia e sicurezza, altre ricerche tipiche per chi guarda le citycar: Inster porta in questa taglia una dotazione ADAS molto completa (frenata automatica, mantenimento/centraggio di corsia, cruise control adattivo, riconoscimento segnaletica), oltre a infotainment e quadro strumenti moderni. E per chi teme autonomia e tempi di ricarica: in DC fast, indicativamente in circa 30 minuti fai 10–80%, quindi non è “solo da città”, anche se sui viaggi lunghi una piccola benzina resta più immediata (pieno e via).

La conclusione è quasi semplice: l’elettrico non è per tutti. Se non hai una ricarica comoda e diventa un pensiero, la citycar benzina resta la scelta più semplice. Ma se fai tanta città e puoi ricaricare a casa/box, una citycar elettrica oggi può essere più economica, più comoda e più “moderna” da vivere.


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